mercoledì 22 agosto 2012

Nasce il Gruppo Ermada Flavio Vidonis


 
"Ha un mese di vita, (10 luglio 2012) ma raccoglie cento anni di storia. Sono questi i numeri che si potrebbero abbinare al neo costituito Gruppo, che dopo un anno di iniziative realizzate attraverso un gruppo di lavoro, si è costituita, ai sensi e per gli effetti dell’art. 14 e ss. c.c., l’associazione “GRUPPO ERMADA FLAVIO VIDONIS. Appassionati, storici, collezionisti, ma anche persone con voglia di continuare a promuovere il territorio e quello che il territorio è in grado di offrire. Un gruppo di persone che mettendosi a disposizione della comunità, con il proprio bagaglio culturale e l'esperienza di anni di passione legata alle vicende della Prima Guerra Mondiale, vuole realizzare progetti congiunti per mantenere viva la memoria storica di questi luoghi sacri in particolare ai luoghi legati all'Ermada.
L’Associazione senza fini di lucro apolitica ed apartitica ha lo scopo di promuovere ogni iniziativa finalizzata alla conoscenza delle vicende storiche dell’area giuliana e dell’intera area transfrontaliera di Slovenia, Austria ed Ungheria con particolare attenzione alle vicende belliche ed a quelle dei combattenti di ogni nazionalità e delle diverse popolazioni coinvolte attraverso la ricerca storica, la catalogazione di reperti e la valorizzazione dei siti più significativi.
Gli esiti di tale attività saranno divulgati attraverso mostre, pubblicazioni, seminari, incontri, convegni, conferenze ed ogni altro strumento a ciò preposto.
L’Associazione intende promuovere: Attività di ricerca e formazione: corsi di aggiornamento teorico- pratici per educatori, insegnanti, operatori sociali, corsi di perfezionamento, istituzione di gruppi di studio e di ricerca; Attività culturali: congressi, convegni, manifestazioni, dibattiti, seminari, proiezioni di films e documenti, concerti, stage, mostre, corsi per adulti, giovani e bambini; Attività editoriale: stesura, stampa e pubblicazione di testi, periodici, dispense ed altro materiale cartaceo, informatico, telematico, audio televisivo e quanto altro similare inerente all’oggetto sociale; Attività turistiche promozionali: partecipazione di fiere, eventi fieristici, nonché l’organizzazione di manifestazioni legate all’oggetto sociale, gestione di sale espositive permanenti o spazi espositivi nonché infopoint; Attività organizzativa e di collaborazione: organizzare ed offrire il patrocinio ad iniziative promosse da altri enti o associazioni, richiedere l’affiliazione presso altri organismi nazionali o internazionali utili al perseguimento sociale.
Nel primo anno di attività come gruppo di lavoro, Mauro Depetroni e Aureliano Barnaba (facenti parte del Comitato Scientifico) sono state le persone che hanno dato il supporto storico e scientifico della mostra realizzata dal Gruppo Ajser 2000 "Voci di Guerra in Tempo di Pace", che nelle quattro uscite ha raccolto oltre 20 mila presenze di pubblico, facendo apprezzare e soprattutto far conoscere il lavoro di decenni dei volontari dell'Alpina che senza obbligo alcuno hanno dedicato il proprio tempo a riportare alla luce le trincee e gli ipogei del Monte Ermada, tutt'oggi visitati ed apprezzati anche se non del tutto conosciuti. Alcuni dei soggetti che hanno fatto questo sono oggi fondatori di questo gruppo dedicato alla memoria di Flavio Vidonis, presidente del sodalizio perito il 27 gennaio 2010. Flavio Vidonis aveva iniziato la sua attività di grottista, giovanissimo, negli anni ’50 con il Gruppo Grottisti delle Giulie. Poi le necessità della vita lo avevano allontanato dal mondo delle grotte sino ai primi anni ’90, allorché vi ritornò entrando nella Commissione Grotte E. Boegan. La sua capacità di operare in qualsiasi ruolo, la disinteressata disponibilità e l’entusiasmo giovanile che lo caratterizzavano fecero sì che gli venissero affidati vari incarichi, tutti assolti egregiamente. In questi ultimi anni si era dedicato anima e corpo al Gruppo Cavità Artificiali dell’Alpina delle Giulie. Se è stato presente “sul campo” a lavorare con mazza e punta o con pala e piccone, lo è stato pure a tavolino realizzando – spesso in collaborazione con altri soci – una dozzina di pubblicazioni, fra cui si possono ricordare le trenta pagina di tavole della Grotta dei Sogni, la monografia sulle grotte di guerra del Monte Cocco ed il catalogo dei primi duecento ipogei di guerra rilevati sull’Ermada.
Il Gruppo Ermada, con sede a Visogliano, guidato dal neo presidente Massimo Romita, ex Assessore alla Cultura del Comune di Duino Aurisina, punta a diventare il riferimento di quanti a DUino Aurisina si occupano della Prima Guerra Mondiale, in particolare la realizzazione di progetti sinergici al fine di far conoscere ed apprezzare ancora di più il nostro territorio nella sua interezza. La collaborazione per tali progetti con altri sodalizi del Comune è già ben avviata e verrà porta all'attenzione della cabina di regia, (lo stesso Gruppo Ermada VF è aderente), che a livello regionale si sta formando, al fine di rappresentare una rete degli organismi che si occupano di tali progetti.
L'attività del gruppo è visibile sul sito http://gruppoermadaflaviovidonis.blogspot.it/.
Gruppo Ermada Flavio Vidonis

ELENCO SOCI FONDATORI “GRUPPO ERMADA FLAVIO VIDONIS”

MASSIMO ROMITA ( Presidente ) nato a Trieste il 28/05/1971, residente in Duino Aurisina ( TS )
ALBERTO POLACCO ( Vice Presidente ) nato a Trieste il 08/06/1978 residente in Trieste
DURANTE PASQUALE ( Tesoriere e Responsabile Tesseramento ) nato a Santa Croce di Magliano (CB) il 04.11.1954 residente a Duino Aurisina ( TS ) BRUSCA OLGA MARIA (Segretaria) nata ad Iglesias (CA) il 07/10/1962 residente a Duino Aurisina (Ts)
MAURO DEPETRONI ( Consigliere e membro Comitato Scientifico ) nato a Trieste il 04/04/1957 residente a Trieste
AURELIANO BARNABA ( Consigliere e membro Comitato Scientifico ) nato a Verteneglio d’Istria il 14/01/1952 residente in Duino Aurisina ( TS )
EDGARDO BRANDI ( Consigliere ) nato a Trieste il 19/09/1937 residente in Trieste
BLAISE DANIEL HENRY ( Consigliere ) nato a Ginevra il 27/12/1947 residente in Monfalcone ( GO )
BERTOLI ROBERTO (Consigliere) nato a Trieste il 28/06/1966 residente a Doberdò del Lago (GO)

venerdì 27 luglio 2012

IL LOGO DEL GRUPPO CULTURALE ERMADA

E’ uscito il nuovo libro sull’Ermada – “Voci di Guerra in tempo di pace”

E’ uscito il nuovo libro sull’Ermada – “Voci di Guerra in tempo di pace”

E’ uscito il nuovo libro sull’Ermada – “Voci di Guerra in tempo di pace”
 E’ uscito il nuovo libro sull’Ermada – “Voci di Guerra in tempo di pace”  - Editore Trieste Stampa & Tv -
In vendita dal primo dicembre al Castello di Duino e nelle principali librerie di Trieste e Duino Aurisina –  Per informazioni su acquisto e spedizioni copie  Giancarlo Crevatin (3488898117 administration@triestestampa-rassegna.it
“Nel momento in cui si desidera ricordare il Centocinquantesimo dell’Unità d’Italia il pensiero scorre inevitabilmente ai fatti di guerra riferiti al primo conflitto mondiale. Uno dei più cruenti teatri di battaglie e sofferenze è presente nella Regione Friuli Venezia Giulia ove tutt’oggi il territorio ha indelebilmente presenti le tracce di quegli anni. Il Fronte dell’Isonzo ha segnato una generazione intera di uomini, ha privato nei propri affetti famiglie ma ha pure stravolto l’economia di una zona devastando nel senso letterale del termine un intero territorio dal quale vennero forzatamente evacuati gli abitanti e nel quale gli stessi stentarono nel ristabilirsi anche a causa dell’ingente quantitativo di ordigni inesplosi che ancora oggi a distanza di quasi cent’anni e nonostante numerose bonifiche riaffiorano ricordando la loro natura devastatrice.
Il Carso spettacolare, dai mille colori che rappresenta di per se uno scenario irripetibile, unico nel suo genere per la colorata e variegata natura e per la storia che lo riguarda è luogo sacro e meta di pellegrinaggio attorno a quelli che furono i campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale. Uno dei più emblematici campi di battagliaè Il Monte Ermada con le sue tre cime e 323 metri d’altezza sul livello del mare, situato oggi nella parte nord occidentale della Provincia di Trieste, nel territorio italiano di Duino-Aurisina, mentre le sue propaggini orientali sono in territorio sloveno
Il Monte Ermada rimase invitto per le truppe Austro Ungariche ma fu anche la obiettivo strategico par il quale migliaia di soldati italiani vennero sacrificati con l’intento di aprirsi la strada per Trieste. Infatti per la sua difesa e la sua conquista non vennero risparmiate risorse e vite umane da nessuno degli eserciti contrapposti, l’uno determinato a non cedere, l’altro a fare di tutto per la sua conquista.
 Nel maggio 1923 a ricordo di queste immense sofferenze venne eretto un particolare monumento ad opera del Comando della III Armata, non dedicato a qualche reggimento o a qualche condottiero ma al monito di quale territorio si stesse varcando.
 “I monumenti ai caduti costituivano dopo gli eventi bellici il centro focale del culto dei morti in guerra, giacché essi e non le tombe erano tradizionalmente serviti a commemorare il loro sacrificio. Vicino a Trieste alle porte della Provincia particolarmente significativo e denso di simbologie è il monumento commemorativo presso il Timavo a quota 12, dedicato ai Caduti per la Patria opera dell’architetto Guido Cirilli. 

“ E’ cippo ed ara ad un tempo” è una “pietra della rimembranza” massiccia e solida, tagliata a forma di altare con delle sobrie decorazioni simboliche. La fronte del monumento è rivolta a tramontana e guarda volutamente per ragioni simboliche, come in atto di sfida, verso l’Ermada minacciosa che contese ai fanti italiani la via di Trieste”.

RISPETTATE IL CAMPO DELLA MORTE E DELLA GLORIA

Da questo monito il primo pensiero che ha dato forza al lavoro del Gruppo Ermada nell’intento certamente di promuovere il territorio ma con lo spirito rivolto a tutti coloro che indistintamente dalla propria bandiera, lingua o etnia soffrirono ed in questo lembo di terra sacrificarono la propria esistenza. Ne consegue che nel termine rispetto sia implicitamente racchiuso quello per il territorio, per la memoria ma anche per gli uomini, soldati o abitanti del luogo, che vissero in prima persona quei drammatici eventi.Oggi lo stesso monumento, provato dal tempo e da qualche atto di vandalismo rimane con il suo messaggio forte:
 IL TERRITORIO E LE OPERE FORTIFICATE
 La linea di sbarramento Ermada-Castagnevizza … si può considerare come la più forte barriera opposta alla nostra avanzata nel settore meridionale dell’altopiano e in quello a mare, ad ovest del meridiano di Brestovizza. Ha uno sviluppo di oltre cinque chilometri ed è costituita da una trincea con scavo profondo, protetta da doppio o triplo ordine di cavalli di Frisia ed accompagnata da una “linea dei cento metri” quasi ininterrotta. Particolarmente ricco è il sistema dei camminamenti e delle caverne capaci di ricoverare numerose truppe
 Così scriveva nell’agosto 1917 il Tenente Generale Emanuele Filiberto di Savoia, Comandante della III Armata del Regio Esercito Italiano, in una relazione sulla sistemazione difensiva della città di Trieste. In effetti l’Ermada non fu mai conquistato dalle truppe italiane nonostante i numerosi assalti e l’intenso bombardamento sull’intero settore.
 Il territorio denominato dai Comandi Austro Ungarici Settore del mare rappresentava il segmento più meridionale della grande linea difensiva dell’Isonzo. Esso ha una propria particolare fisionomia, datale dal massiccio del Monte Ermada che con le sue tormentate dorsali e profonde doline si estende per oltre cinque chilometri da Nord a Sud (nel vallone di Brestovizza al mare, nei pressi delle paludi del Lisert) formando un formidabile baluardo naturale a difesa della città di Trieste, obiettivo principale delle offensive italiane ma territorio ritenuto irrinunciabile da parte dell’Impero Austro Ungarico.
 Lungo la dorsale dell’Ermada, l’esercito Austriaco realizzò quindi la più potente linea difensiva di tutto il fronte dell’Isonzo o Isonzo Front.
 I lavori iniziati all’entrata in guerra con l’Italia, vennero successivamente sempre più potenziati e consistettero nella predisposizione di numerosi chilometri di trincee, ricoveri sotterranei sia recuperati dalle cavità naturali esistenti nel territorio che dallo scavo di caverne artificiali, “tane di volpe” e di camminamenti di raccordo, il tutto scavato nella roccia calcarea tipica del Carso. Numerose le fortificazioni epigee, spesso protette da massicci scudi di cemento armato, il tutto ulteriormente reso inaccessibile da fitte siepi di reticolati. Come si è detto, laddove esistenti furono adattate ed utilizzate, quali ricoveri per le truppe, magazzini e riservette munizioni, anche cavità carsiche naturali quali grotte e caverne.
 Le trincee risultano essere costruite in modo molto articolato, con angolazioni ogni 3-4 metri, scavate nella roccia viva e profonde anche due metri. Il materiale di risulta serviva a creare terrapieni di protezione. Esistevano vie di fuga normalmente meno protette verso i ricoveri, ora difficilmente individuabili e dove serviva venivano costruiti dei muri a secco di protezione, talvolta molto imponenti. Ci sono inoltre punti strategici fortificati in calcestruzzo che guardavano il ripido declivio verso le linee italiane sottostanti quali osservatori o nidi di mitragliatrici.
 Il sistema di difesa principale si componeva di norma di tre ordini di trinceramenti che erano denominati col numero di sistema seguito da un carattere alfabetico. Si aveva così il sistema 1a, 1b, 1c, poi il 2a , 2b ecc. Per completare l’organizzazione difensiva furono costruite alcune linee di sbarramento Riegelstellungen che raccordavano trasversalmente le linee dei vari sistemi e formavano in caso di sfondamento dei compartimenti stagni. A presidio ed a riserva vennero posti numerosi reparti, costituenti il VII e XXIII Corpi d’Armata dell’Esercito Austro Ungarico, mentre gli italiani contro lo stesso settore schierò parte della III Armata.
 L’intera linea di difesa fu martellata per mesi e mesi da un intenso e quasi ininterrotto bombardamento da parte delle artiglierie italiane stimate in oltre 1917 bocche da fuoco, tra questi pure i grossi calibri installati su grandi pontoni galleggianti alla Bocca Primero verso Grado. L’intera montagna appariva sconvolta ed in fiamme ma alla fine dei cannoneggiamenti le truppe Austro Ungariche uscivano pressoché illese dai profondi ricoveri in cui stavano riparate e respingevano validamente ogni assalto da parte delle fanterie italiane.
 Dopo gli eventi bellici relativi a Caporetto le Armate italiane dell’Isonzo furono costrette a ritirarsi sulla linea del Piave e l’Ermada poté godere finalmente un’irreale quiete.
 Dalla fine del 1917 le popolazioni locali precedentemente sfollate, rientrarono nel territorio. Quello che rimaneva era una zona arida senza più vegetazione, disseminata pericolosissimi ordigni inesplosi e nelle doline le sepolture dei tanti caduti. E’dunque imprescindibile parlare dell’Ermada se non si ricorda pure chi ci aveva abitato e con quale difficoltà poi ha ricominciato a viverci e lavorare iniziando da quelle attività di logica bonifica che li videro prima recuperanti come del resto accadde un po’ dovunque nell’Europa sconvolta dalla guerra.
 Con queste premesse il Gruppo Ermada soprattutto grazie al particolare impegno della Società Alpina delle Giulie che ha recuperato i luoghi di guerra ripristinandoli fin dove è stato possibile, offre una particolare chiave di lettura a coloro che visiteranno d’ora in avanti il territorio, proponendone l’opera di recupero e valorizzazione soprattutto nel rispetto del Codice dei Beni Culturali, delle Leggi tutela sul Patrimonio Storico della Prima Guerra Mondiale e delle vigenti normative Regionali, sostenendo un coordinamento tra Associazioni e tutti i numerosi studiosi e cultori di storia che si sono interessati a creare nel passato le basi su cui si svilupperà il progetto e dai quali contributi verrà basato il punto di partenza di ogni futura attività. Tra questi naturalmente Abramo Schmid che ha iniziato con le proprie ricerche tutti coloro i quali successivamente si sarebbero interessati dell’Ermada, maestro del quale si desidera rispettosamente riportarne il pensiero:
 … la montagna tenebrosa, la bieca favolosa fortezza è oggi una quota amica, silenziosa. Ma predilige i solitari viandanti e soltanto ad essi svela il mistero e l’attesa…
Abramo Schmid
VOCI DI GUERRA IN TEMPO DI PACE”
IL RECUPERO: Molte delle strutture militari utilizzate dai soldati Austro Ungarici fino al 1917 sono state individuate grazie ad un dettagliato lavoro di ricognizione storica frutto del lavoro nel tempo di molti qualificati ricercatori e cultori soprattutto di questo territorio.
IL RIPRISTINO: grazie al lavoro infaticabile dei volontari della Società Alpina delle Giulie, pur a distanza di quasi cent’anni, e nonostante l’incuria della natura e del tempo, sono ritornati alla luce numerosi siti militari. E’ stato un lavoro durato più di un decennio per liberare trincee, ingressi di ricoveri e grotte dalla vegetazione che aveva ricoperto tutto, dovendo inoltre rimuovere da detriti che avevano ostruito molti di questi accessi. Ogni luogo è stato poi censito applicandovi su ognuno di essi una targa con le principali coordinate geografiche.
LA VALORIZZAZIONE: Se da una parte il territorio ha ricominciato a far parlare della propria storia grazie appunto alla Società Alpina delle Giulie, il Guppo Ermada grazie all’interessamento dell’ Associazione Ajser 2000 ha promosso una serie di attività indirizzate alla promozione del territorio e della sua storia nonché a far conoscere alla comunità il decennale impegno dei volontari coordianti dall’Alpina delle Giulie.
LA DIDATTICA: Per questo motivo oltre alla divulgazione via web e media, è stata ideata una mostra con l’intento didattico di far conoscere soprattutto il territorio e con esso la sua storia compresa quella dei suoi abitanti. Nel suo percorso scientifico sono inseriti i seguenti soggetti:
  • Immagini dell’epoca strettamente legate al territorio di Duino-Aurisina in particolare sull’Ermada durante la Grande Guerra;
  • Il territorio e le fortificazioni sull’Ermada;
  • I lavori di ripristino ad opera dell’Alpina delle Giulie;
  • I luoghi di sepoltura dei soldati caduti sull’Ermada presenti nella Provincia di Trieste;
  • Il Borgo Hermada a Terracina.
Nelle bacheche invece vengono presentati:
  • Libri, pubblicazioni e documenti inerenti l’Ermada;
  • Reperti rinvenuti durante gli scavi che in parte sono riferiti alla vita quotidiana del soldato, come gavette e stoviglie, in parte sono gli strumenti di guerra come le armi e le bombe ed in parte sono le attrezzature di protezione come gli elmetti.
LA PROMOZIONE: Questa particolare attività verrà utilizzata come vetrina del patrimonio inserito nel Comune di Duino-Aurisina dopo la sua inaugurazione presso i locali del prestigioso Castello di Duino e verrà proposta in molte località italiane a partire da Terracina in Provincia di Latina ove sorge Borgo Hermada, che da anni ormai è idealmente gemellato con il Comune Provincia di Trieste.
 L’Ermada sia per la sua particolare storia che per ciò che ha significato per le culture di entrambi gli eserciti contrapposti all’epoca dei fatti relativi alla Prima Guerra Mondiale, è giusto sia d’ora in poi inserito a pieno titolo dagli itinerari turistici volti a riscoprire il patrimonio storico della Grande Guerra a ridosso delle ricorrenze del centenario che dal 2014 avranno inizio in tutta Europa.
 (il testo è stato realizzato da Mauro Depetroni avvalendosi per la pare storica di alcuni passi tratti integralmente dalla pubblicazione “Valorizzazione delle opere di guerra del Monte Ermada” AA.VV. Trieste, 2003 realizzata dal Gruppo Cavità Artificiali della Società Alpina delle Giulie dalla quale si è avuto il consenso a pubblicarne l’estratto)
Riferimeti legislativi italiani:
 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137″
Concetto di Valorizzazione del patrimonio culturale
La tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale concorrono a preservare la memoria della comunità nazionale e del suo territorio e a promuovere lo sviluppo della cultura
La valorizzazione consiste nell’esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio stesso. Essa comprende anche la promozione ed il sostegno degli interventi di conservazione del patrimonio culturale.
Legge 7 marzo 2001, n. 78 – “Tutela del patrimonio storico della Prima guerra mondiale”
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 75 del 30 marzo 2001

(Principi generali)
La Repubblica riconosce il valore storico e culturale delle vestigia della Prima guerra mondiale.
2. Lo Stato e le regioni, nell’ambito delle rispettive competenze, promuovono la ricognizione, la catalogazione, la manutenzione, il restauro, la gestione e la valorizzazione delle vestigia relative a entrambe le parti del conflitto e in particolare di:
a) forti, fortificazioni permanenti e altri edifici e manufatti militari;
b) fortificazioni campali, trincee, gallerie, camminamenti, strade e sentieri militari;
c) cippi, monumenti, stemmi, graffiti, lapidi, iscrizioni e tabernacoli;
d) reperti mobili e cimeli;
e) archivi documentali e fotografici pubblici e privati;
f) ogni altro residuato avente diretta relazione con le operazioni belliche.
3. Per le finalità di cui al comma 2 lo Stato e le regioni possono avvalersi di associazioni di volontariato, combattentistiche o d’arma.
4. La Repubblica promuove, particolarmente nella ricorrenza del 4 novembre, la riflessione storica sulla Prima guerra mondiale e sul suo significato per il raggiungimento dell’unità nazionale.

giovedì 26 luglio 2012

ESCURSIONE STORICA ALLE FORTIFICAZIONI AUSTRIACHE di RAGOGNA


ESCURSIONE STORICA ALLE FORTIFICAZIONI AUSTRIACHE di RAGOGNA

o commenti
ESCURSIONE STORICA ALLE FORTIFICAZIONI AUSTRIACHE di RAGOGNA
Le iniziative di Festival in Castello  si terranno nella Rocca di Ragogna questo weekend (venerdì 20, sabato 21, domenica 22
c.m.)
Specificamente per gli interessati del tema Grande Guerra, si sottolinea  la gita che viene organizzata per domenica 22 luglio come Museo della Grande Guerra.
DOMENICA 22 LUGLIO – ESCURSIONE STORICA ALLE FORTIFICAZIONI AUSTRIACHE 
09/07/2012
DOMENICA 22 LUGLIO
ORE 9:30 – ritrovo presso Località Tabine al Tagliamento (frazione Villuzza – Ragogna – UD)
ESCURSIONE STORICA SUI SENTIERI DELLA GRANDE GUERRA DELLE RIVE DEL TAGLIAMENTO
alla riscoperta delle fortificazioni costruite dall’esercito austro-ungarico nell’esatate-inizio autunno 1918, quale linea difensiva arretrata rispetto al fronte del Piave;
si visiterà per la prima volta la riservetta corazzata sita al limite sud dell’abitato di San Giacomo, recentemente ripristinata.
nessuna difficoltà, durata escursione, ore 2.30; consigliato abbigliamento da trekking; iscrizioni alla partenza; al termine, possibilità di pranzo nel locale ristorante Al Vecjo Traghet (quota per il pranzo: Euro 15);
accompagnatore: Esperto storico sui siti della Grande Guerra (ex L.R. 6/2012)
Dr. Marco Pascoli ;   per ulteriori info: tel 0432 954078 – cel. 348 0134637;
al pomeriggio, dalle ore 15.30 alle ore 18.00: MUSEO DELLA GRANDE GUERRA APERTO, con servizio di accompagnamento fornito dagli operatori museali.

MANIFESTAZIONE CULTURALE “ FESTIVAL IN CASTELLO 2012 ” PRESSO IL CASTELLO DI RAGOGNA

Categoria: Eventi, Ragogna
Inizio sabato 14 luglio  alle ore 18:00 con la presentazione ed inaugurazione dei lavori eseguiti nell’area del Castello

Il Museo della Grande Guerra di Ragogna e la sala multimediale
Il Museo dedicato agli eventi della Grande Guerra nel Friuli Collinare si trova a San Giacomo di Ragogna, presso l’ex scuola elementare “Romeo Battistig”, ora Centro Culturale e Biblioteca Civica (via Roma nº23).
Esso è fornito di un esaustivo percorso didattico teso a descrivere gli eventi bellici, riconducibili alla Grande Guerra, occorsi nel territorio circostante Ragogna, San Daniele del Friuli e Forgaria nel Friuli. Il progetto fortificatorio dell’Anteguerra, i primi anni del conflitto, le Battaglie della Ritirata di Caporetto, la Battaglia del Tagliamento, la difesa del Monte di Ragogna e lo Sfondamento di Cornino, l’anno dell’occupazione, l’imperial-regio campo trincerato, la ricostruzione, il recupero della memoria sono solo alcune delle tematiche esposte nei numerosi pannelli, corredati da immagini storiche ed attuali in buona parte inedite.
Il materiale illustrativo è accompagnato da una ben disposta collezione d’oggettistica d’epoca, formata con reperti perlopiù ritrovati sugli ex campi di battaglia: essa offre la suggestione emanata dal pezzo riportato alla luce a novant’anni dal suo utilizzo, oltre che un’idea generale degli equipaggiamenti degli eserciti operanti sul fronte italo-austriaco.
Vero “fiore all’occhiello” si può definire il plastico in rilievo (3 m. x 2 m.) che ricalca fedelmente la morfologia del teatro operativo locale. Sul plastico sono tracciate fedelmente le posizioni fortificate, le linee trincerate, le vie d’approvvigionamento, i rispettivi schieramenti al 31 ottobre 1917 e gl’altri dettagli essenziali alla comprensione degli eventi bellici che investirono questi luoghi.
Nel secondo vano spiccano invece la fedele ricostruzione militare dei combattimenti di Monte Ragogna e di Cornino, la riproduzione di rara documentazione del tempo, il compendio grafico delle zone più significative ancora osservabili tra il Monte Peralba e il Mar Adriatico.
Il museo si rivela potenziato dall’adiacente sala multimediale. Questa appare costituita da due ampi interni collegati fra loro; è attrezzata con computer, notebook, proiettore digitale, proiettore lucidi, maxi-schermo, palmari… Le dotazioni e la capienza del locale (100 persone circa) predispongono la sala multimediale ad ospitare convegni, seminari, presentazioni, proiezioni di varia natura ed iniziative similari. L’utilizzo può essere richiesto per iniziative tematiche presso il Comune di Ragogna.
Il complesso museale – multimediale è integralmente caratterizzato da un’impronta multi-linguistica (italiano/tedesco), nell’ottica di fruizione transfrontaliera propria del progetto INTERREG III/A “I Luoghi della Grande Guerra/Die Ortschaften des Ersten Weltkrieges”.
Orari di apertura: martedì, giovedì e sabato, dalle ore 15:30 alle ore18:00
I gruppi organizzati e le comitive possono richiedere visite in orari differenti da quelli sopraindicati, contattando con almeno sette giorni di anticipo il Gruppo Storico Friuli Collinare o il Comune di Ragogna (info@grandeguerra-ragogna.it tel: +39.0432.954078).

Siti di guerra triestini in mostra alla Git


Siti di guerra triestini in mostra alla Git

Ha un doppio obiettivo la mostra “Voci di Guerra in tempo di Pace”, che verrà inaugurata oggi alle 18, alla sala mostre Git dell’ingresso principale della spiaggia di Grado. Da un lato, il prezioso...
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      Ha un doppio obiettivo la mostra “Voci di Guerra in tempo di Pace”, che verrà inaugurata oggi alle 18, alla sala mostre Git dell’ingresso principale della spiaggia di Grado. Da un lato, il prezioso materiale è di indubbio rilievo ai fini documentaristici. Dall’altra, soprattutto, viene posto all’attenzione del pubblico il “Progetto Ermada”. L’esposizione sarà, infatti, occasione per l’illustrazione e la presentazione del progetto di riqualificazione dei siti della Prima guerra mondiale sul Carso triestino. L’incontro sarà aperto con gli interventi del presidente della Git, Marino De Grassi, e della responsabile delle attività culturali Ajser 2000, Luciana Lalovich Toscano.
      I rappresentanti del Gruppo Ermada Vf, Aureliano Barnaba e Mauro Depetroni, presenteranno poi il grande progetto di riqualificazione. Nella mostra vengono esposte immagini dell’epoca strettamente legate a Duino-Aurisina: le fortificazioni sull’Ermada, i lavori di ripristino ad opera della Società Alpina delle Giulie, i luoghi di sepoltura dei soldati caduti sull’Ermada nella provincia di Trieste. Saranno altresì visibili i reperti rinvenuti durante gli scavi sull’Ermada, in parte riferiti alla vita quotidiana del soldato, come gavette e stoviglie, in parte strumenti di guerra come armi e bombe, nonchè attrezzature di protezione come gli elmetti.(a.b.)

      VOCI DI GUERRA IN TEMPO DI PACE A GRADO


      MOSTRA: VOCI DI GUERRA IN TEMPO DI PACE
      Da venerdì 25 maggio a domenica 17 giugno 2012, presso la Sala Git (ingresso dalla spiaggia principale) di Grado, si terrà la quarta tappa della mostra "Voci di Guerra in tempo di pace", promossa dal Gruppo Culturale e Sportivo Ajser 2000.
      La mostra è promossa dal Gruppo Culturale e Sportivo Ajser 2000 insieme al Gruppo Ermada è stata realizzata con il contributo della Regione Fvg, gode per l'esposizione di Grado del patrocinio di Provincia di Trieste, Provincia di Gorizia, Comune di Duino Aurisina e Comune di Grado nonchè della collaborazione con la Git di Grado per gentile concessione del Dott. Degrassi Marino. Oltre 15.000 i visitatori che nelle prime tre tappe (Castello di Duino ottobre 2011 gennaio 2012, Terracina novembre dicembre 2011, e Milano febbraio 2012) hanno potuto apprezzare tale mostra che anche online raccoglie un grande successo.
      Nel ricordare il Centocinquantesimo dell’Unità d’Italia il pensiero scorre inevitabilmente ai fatti di guerra riferiti al primo conflitto mondiale. La mostra “Voci di Guerra in Tempo di Pace” si propone di far conoscere meglio questa pagina di storia, attraverso le vicende del particolare territorio del Friuli Venezia Giulia e dei suoi abitanti. Sono esposte immagini dell’epoca strettamente legate a Duino-Aurisina: le fortificazioni sull’Ermada, i lavori di ripristino ad opera della Società Alpina delle Giulie, i luoghi di sepoltura dei soldati caduti sull’Ermada nella Provincia di Trieste. Inoltre saranno visibili reperti rinvenuti durante gli scavi sull’Ermada in parte riferiti alla vita quotidiana del soldato, come gavette e stoviglie, in parte strumenti di guerra come armi e bombe e attrezzature di protezione come gli elmetti.
      All'inaugurazione hanno preso la parola le autorità Provinciali e Comunali presenti, il Presidente della Git Marino Degrassi, la responsabile delle attività culturali dell'Ajser Lucia Lalovich, il responsabile del progetto Ermada, Massimo Romita, e i due componenti del Gruppo Ermada Aureliano Barnaba e Mauro Depetroni. Era presente anche il proprietario di diverse fotografie storiche, Pierpaolo Russian.

      >>>> LINK DI APPROFONDIMENTO

      >>>> MAGGIORI INFORMAZIONI



      DAL SITO
      http://www.tuttostoria.net/approfondimenti.aspx?code=1419

      venerdì 20 luglio 2012

      LA GRANDE GUERRA IN CASA


      La GRANDE GUERRA IN CASA – Una nuova grande mostra al Centro d’Arte Skerk

      o commenti
      La GRANDE GUERRA IN CASA – Una nuova grande mostra al Centro d’Arte Skerk

       Associazione HERMADA – SOLDATI E CIVILI


      GLI ARGOMENTI DELLA MOSTRA
      GRANDE MOSTRA – “LA GRANDE GUERRA IN CASA”

      L’Associazione si è trovata in difficoltà nella scelta degli argomenti da affrontare poichè la I. Guerra Mondiale ha coinvolto per anni non solo le truppe in sanguinosissimi combattenti sui vari fronti, ma pure duramente la popolazione civile di tutti gli Stati in conflitto.

      Per la specificità degli eventi nel territorio del Comune di Duino Aurisina, che include la maggior parte del massiccio con la cima dell’ Ermada (anche Hermada, così indicato nelle carte topografiche militari di allora, o Grmada in lingua slovena) e 16 villaggi, si è ritenuto di affrontare i gravi eventi ivi succedutisi nel corso delle undici offensive italiane.
      In particolare:
      • Condizioni ottime di vita economica (industria marmifera ed alberghiero-turistica, agricultura, pesca, collegamenti ferroviari e viari), attività finanziarie, culturali, sociali ecc. anteriori all’inizio del conflitto.
      • Inizio delle ostilità con bombardamenti delle artiglierie italiane e conseguente esodo coatto o volontario della popolazione verso il centro dell’Impero, relative dure condizioni di permanenza.
      • I rapporti tra militari e civili rimasti nelle retrovie.
      • La distruzione dei villaggi e di edifici, con diffusi pesanti danni alle infrastrutture ed al territorio, principalmente dalle opposte artiglierie e specialmente dai bombardamenti dei cannoni a lunga gittata della Regia Marina, posizionati a Punta Sdobba ed Isola Morosini.
      • Le linee del fronte: reticolati, trincee e rifugi scavati nella roccia carsica, vita dei soldati in estreme condizioni, armi individuali e collettive, uso del gas, lanciafiamme, armamento e disposizione di nidi di mitragliatrice, batterie di cannoni, obici, bombarde ed altri materiali di offesa e difesa.
      • Il ricupero dei firiti. I caduti singolarmente ed in massa, loro sepolture provvisorie e nei cimiteri.
      • Aerei italiani ed austroungarici a terra, in volo od abbattuti.
      • Disposizione sull’Ermada, relativi armamenti dei due eserciti all’inizio della undicesima offensiva italiana.
      • Il battaglione dimenticato di volontari minorenni denominato “Nabresina” o “ciclisti” dislocato, in funzione antisbarco, da Duino a Prosecco.
      • Uniformi, granate ed altri materiali bellici.